Questa primavera, in ambulatorio è tornato più volte un giovane signore, sempre con lo stesso problema. L’occhio sinistro gli faceva male, lacrimava e ogni mattina iniziava la giornata con paura. In tre mesi ha avuto otto episodi di dolore. Ricordava che anni fa il figlio, quando era ancora neonato, gli aveva graffiato accidentalmente quell’occhio. All’epoca la ferita sembrava guarita in fretta o almeno così pareva. Ma ora, per diverse mattine di seguito, si è ripetuta la stessa scena: dolore, lacrime e la sensazione di avere nell’occhio una minuscola scheggia di vetro.
La diagnosi era chiara: erosione recidivante della cornea. Significa che l’epitelio corneale, cioè lo strato sottile e protettivo sulla superficie dell’occhio, in alcuni punti non aderisce più come dovrebbe. Durante la notte, mentre l’occhio riposa e la superficie si secca leggermente, queste cellule si attaccano alla parte interna della palpebra. Al mattino, quando si apre l’occhio, l’epitelio si stacca letteralmente. Il dolore è acuto e improvviso, le lacrime scorrono, la luce diventa insopportabile e per alcune ore la giornata è praticamente perduta.
Il problema si manifesta più spesso in persone che in passato hanno avuto una piccola lesione corneale: un graffio causato da un’unghia, un foglio di carta o un ramoscello. Queste microferite si chiudono, ma a volte sotto di esse rimane un punto debole, dove le cellule non si “incollano” più in modo stabile. Contribuiscono anche occhi secchi, diabete o alterazioni ereditarie nella struttura della cornea. Ma per la maggior parte delle persone è soprattutto una fonte di frustrazione, qualcosa che le sfinisce, rovina le vacanze e trasforma le mattine in una lotta contro lacrime e dolore.
Così è stato anche per il mio paziente. In estate mi ha chiamato più volte dalle vacanze perché il problema si era ripresentato. Non riusciva a guidare, a leggere, né a dormire normalmente. Alla fine, durante il viaggio di ritorno dal mare, ha dovuto guidare la moglie. Gli ho consigliato di usare la pomata antibiotica che aveva ancora dalla visita precedente, di evitare di fare il bagno e soprattutto di lasciare l’occhio il più possibile a riposo.
Quando è tornato, abbiamo deciso di provare una soluzione più duratura. Ha eseguito un intervento chiamato PTK - cheratectomia fototerapeutica. Si tratta di una procedura laser durante la quale si rimuove lo strato superficiale di cellule epiteliali dalla cornea e poi il laser rimodella delicatamente la sua superficie per permettere alle nuove cellule di ancorarsi correttamente. Tre mesi dopo l’intervento è tornato al controllo sorridendo: “Finalmente mi sveglio senza paura.”
Il trattamento dell’erosione recidivante della cornea non è sempre semplice e richiede spesso pazienza e tempo. Ma l’importante è sapere che il problema si può risolvere, e in modo definitivo. Se vi è mai capitato di provare al risveglio un dolore pungente all’occhio che si ripete nel tempo, non è qualcosa da sopportare. Anche un piccolo graffio può causare grandi problemi con gli anni: vale la pena consultare un oculista prima che il dolore vi stanchi davvero.
Oggi il mio paziente apre gli occhi ogni mattina senza dolore e senza paura che la giornata venga rovinata dal proprio occhio. Può sembrare una cosa semplice, ma a volte il più grande sollievo è proprio questo: potersi svegliare di nuovo normalmente.
