Sapevate che alla base di ogni ciglia può vivere un piccolo acaro invisibile a occhio nudo? Il Demodex è un parassita microscopico che di giorno si nasconde nei follicoli delle ciglia, mentre di notte risale in superficie per nutrirsi di cellule morte e batteri. Nella maggior parte degli adulti non causa problemi, ma quando si moltiplica eccessivamente, può provocare fastidiosi disturbi: infiammazione cronica del bordo palpebrale, sintomi da occhio secco, orzaioli frequenti e persino caduta delle ciglia. Gli occhi diventano irritati, pruriginosi e sensibili alla luce, nello specchio si notano arrossamento delle palpebre e piccole squame raccolte attorno alle ciglia.
Perché il Demodex si moltiplica?
La proliferazione eccessiva dell’acaro avviene più spesso quando il sistema immunitario è indebolito, in presenza di malattie della pelle come la rosacea o quando si trascura l’igiene del viso. La condivisione di asciugamani e cosmetici, dormire con il trucco e cambiare la biancheria da letto raramente creano condizioni favorevoli alla moltiplicazione del Demodex. Poiché l’acaro ostacola il funzionamento delle ghiandole di Meibomio, responsabili della componente lipidica del film lacrimale, ciò si riflette rapidamente sulla qualità delle lacrime. Il film lacrimale che ricopre la superficie dell’occhio evapora più velocemente per la mancanza di lipidi e si manifestano i sintomi dell’occhio secco.
Come aiutarsi da soli?
Il primo passo è curare più intensamente l’igiene delle palpebre. Ogni sera rimuovete accuratamente il trucco e poi pulite il bordo palpebrale con salviette igieniche specifiche disponibili in farmacia. Consiglio salviette per palpebre imbevute di olio di tea tree, che aiuta a eliminare l’acaro. Lavate asciugamani e federe a temperature elevate e cambiateli più spesso del solito. I cosmetici, in particolare mascara e ombretti, vanno sostituiti ogni tre mesi e mai condivisi con altri. Se nonostante tutto rimangono sensazioni di bruciore, orzaioli frequenti o ciglia appiccicate, è il momento di consultare un oculista.
Quando lacrime artificiali e igiene non bastano
In ambulatorio incontro spesso pazienti che hanno già provato molte soluzioni contro le infiammazioni palpebrali e l’occhio secco. Durante la visita posso valutare attentamente al microscopio i bordi palpebrali. Osservo quanta secrezione oleosa si può spremere dalle ghiandole di Meibomio, se i follicoli delle ciglia sono coperti da squame e, soprattutto, se noto già la presenza dell’acaro Demodex nel follicolo. Se risulta che l’igiene delle palpebre è buona, ma colliri e pomate non portano sollievo, solitamente propongo la terapia con luce pulsata intensa (IPL). Si tratta di un trattamento efficace contro l’occhio secco legato al Demodex e all’infiammazione cronica, mediante impulsi di luce ad alta intensità. La combinazione di calore e impulsi luminosi agisce in tre modi: elimina l’acaro, fluidifica il sebo ispessito nelle ghiandole e ne libera i dotti, e calma i capillari dilatati riducendo così l’infiammazione cronica.
La terapia con IPL è completamente indolore e piuttosto breve. Durante il trattamento, gli occhi vengono coperti con occhiali protettivi. I flash di luce generati dalla sonda applicata sulla pelle creano una sensazione di calore. Dopo ogni seduta, la pelle viene delicatamente raffreddata e idratata con un gel. Di solito consiglio quattro sedute distanziate di tre o quattro settimane. Parte integrante della terapia è anche l’educazione a una corretta igiene palpebrale, fondamentale per evitare la ricomparsa del Demodex.
Esperienze dalla pratica
Negli ultimi anni ho incontrato molti pazienti stanchi della continua sensazione di prurito alle palpebre e lacrimazione. Ricordo una signora che lottava quasi quotidianamente con orzaioli. Dopo quattro trattamenti IPL e una scrupolosa igiene delle palpebre, è tornata al controllo dopo sei mesi, sorridente. Le sue palpebre apparivano finalmente calme, senza segni di infiammazione, le squame erano scomparse e le ciglia sembravano sane. Noto che, dopo un trattamento efficace, i pazienti tornano solo due volte l’anno per una terapia di mantenimento con IPL, il che è sufficiente per mantenere la situazione stabile e senza recidive di infiammazione palpebrale.
Se quindi i sintomi descritti non si risolvono nel giro di poche settimane nonostante una buona igiene e misure preventive, o se gli orzaioli si ripetono, è opportuno rivolgersi a un oculista. Un trattamento precoce con IPL aumenta le possibilità di una guarigione rapida e di una soluzione a lungo termine contro l’acaro.