Nazaj

Chirurgia refrattiva laser: quando la tecnica più economica è anche la migliore

Urša Pečjak, dr. med.

Urša Pečjak, dr. med.
specialista in oftalmologia

23793-4 min04. 01. 2022

intervento laserprk

Capita a molti di sentirsi limitati su base quotidiana da occhiali correttivi e lenti a contatto, costante memento del proprio non vederci bene. Grazie alla chirurgia refrattiva laser noi possiamo però aiutare queste persone a vederci di nuovo. Se anche tu hai già pensato di sottoporti a un intervento di questo tipo o hai letto qualcosa in merito, ti sarai imbattuto nel classico dilemma: quale tecnica refrattiva scegliere? E a rendere la scelta ancora più complicata ci sono le varie denominazioni attribuite a uno stesso intervento o a interventi tra loro simili. Di fatto, tuttavia, non sono poi così tante le possibilità a disposizione e con l’opportuno consulto di uno specialista scegliere la tecnica laser più adatta sarà più facile di quel che pensi.

In sostanza esistono tre grandi famiglie di tecniche refrattive, che si differenziano tra loro in base alla parte della cornea interessata dall’asportazione di tessuto tramite laser e, in parte, anche in base alla preparazione della cornea prima dell’intervento. Procedendo con la PRK, detta anche LASEK, il rimodellamento della cornea avviene a livello superficiale; con la Femto LASIK, la tecnica più diffusa in assoluto, si va invece a rimodellare la cornea intervenendo sul suo strato intermedio; infine, nel caso della SMILE si interviene sempre sullo strato corneale intermedio ma senza andare a creare il flap corneale – solo mediante microincisione.

Ognuna di queste tre tipologie di interventi ha i propri vantaggi e le proprie criticità, di cui bisogna assolutamente tenere conto nello scegliere la tecnica di chirurgia refrattiva laser più adatta al singolo. Spesso si pensa che la tecnica migliore sia quella di ultima generazione, che a fronte di costi più elevati offre una tecnologia perfezionata – come nel caso della Femto LASIK e della SMILE. Non è sempre così: a volte la PRK (o LASEK) è la scelta migliore, in tutta la sua semplicità e convenienza. Ecco in quali casi vale la pena di optare per la tecnica laser più economica:

  • Cornea sottile – Lo spessore corneale può variare notevolmente da soggetto a soggetto. Siccome un intervento laser di correzione dei difetti visivi prevede l’asportazione di un po’ di tessuto in fase di rimodellamento della cornea, per chiunque abbia una cornea sottile – e a maggior ragione in caso di difetto visivo elevato – le tecniche cosiddette “di superficie” (come la PRK o LASEK) sono più indicate perché consentono di preservare un maggiore spessore corneale intaccando di meno la cornea.
  • Difetto visivo lieve – Non di rado anche chi ha un difetto visivo con valore inferiore a 1 opta per la correzione laser. Per quanto contenuto possa essere il difetto visivo, comporta pur sempre una ridotta qualità visiva: farsi operare, perciò, ha sempre un senso. Se è un difetto visivo di lieve entità quello che tu vuoi correggere, le tecniche di superficie sono più indicate alla luce della minore invasività e della semplicità di esecuzione, con pari risultati in termini di acuità visiva rispetto alle tecniche più complesse.
  • Astigmatismo irregolare – Tutte le tecniche di correzione laser dei difetti visivi permettono di correggere anche l’astigmatismo, dovuto a una curvatura asimmetrica della cornea. Il vero problema si presenta con le forme di astigmatismo irregolare, che si verificano quando gli assi dell’astigmatismo non sono perpendicolari tra loro. L’astigmatismo irregolare può rappresentare un pre-stadio del cheratocono, patologia a carico della cornea per cui quest’ultima si indebolisce e comincia a cedere fino a deformarsi. È dunque un tipo di malattia che può essere causa di un peggioramento permanente dell’acuità visiva. In caso di astigmatismo irregolare risulta più idonea, a prescindere dal sufficiente spessore corneale, la tecnica PRK (o LASEK), perché preserva la rigidità e stabilità biomeccanica della cornea.

L’ultima frontiera delle tecniche di superficie della chirurgia refrattiva laser è data dalla Trans PRK, che conserva tutti i vantaggi del rimodellamento laser della superficie corneale dimostrandosi però più delicata sull’occhio e garantendo inoltre, nel postoperatorio, un recupero più rapido dell’acuità visiva. La procedura della Trans PRK prevede che lo strato di cellule epiteliali della cornea venga asportato con il laser anziché con una soluzione alcolica, e sempre mediante laser, senza alcun contatto con l’occhio, si procede al rimodellamento della cornea.