Nazaj

5 complicanze post-chirurgia refrattiva intraoculare che tali non sono

mag. Kristina Mikek, dr. med.

mag. Kristina Mikek, dr. med.
specialista in oftalmologia

86214 min23. 03. 2021

lentipresbiopia

I benefici della chirurgia refrattiva intraoculare sono presto chiari a chiunque pensi di sottoporsi a un intervento di questo tipo: non ci vuole molto a immaginarsi come cambierebbe la propria vita se di colpo non ci fosse più bisogno degli occhiali per vederci da vicino e da lontano. Godersi le varie occupazioni giornaliere nonché il tempo libero con più libertà e una vista perfetta è il sogno di tutti coloro che dipendono dagli occhiali.

Correggere i difetti visivi è semplicissimo da Morela. Il primo passo è acquisire le informazioni necessarie su come possiamo aiutarti a vedere meglio. In che modo? Facendo il nostro test online, richiedendo un consulto telefonico oppure di persona. Il secondo passo è la visita preoperatoria: volendo procedere con la chirurgia refrattiva intraoculare, in questa fase ti aiutiamo a scegliere la lente intraoculare che fa per te, in base al tuo difetto visivo e alle tue esigenze di vista. Come terzo passo non devi fare altro che affidarti alle mani esperte dei nostri medici e dire addio agli occhiali una volta per tutte. Una volta intrapreso il percorso verso una qualità visiva migliore, capita a molti di dover gestire la paura di possibili complicanze. La cosa più utile è confrontarsi apertamente con il medico sui reali rischi che comporta l’intervento proposto – che sono in realtà trascurabili posto che la visita preoperatoria sia condotta in modo scrupoloso e l’intervento eseguito da un chirurgo competente.

Continua a leggere e scopri 5 possibili complicanze della chirurgia refrattiva che alla fin fine si rivelano non essere tali, in quanto risolvibili in tutta semplicità.

  1. Sensazione pungente di corpo estraneo nell’occhio – Sintomo di secchezza oculare. Un disturbo di questo tipo può talvolta manifestarsi nel postoperatorio a causa di una riduzione transitoria della lacrimazione, potenzialmente associata anche ai farmaci instillati nell’occhio dopo l’intervento. Si risolve applicando apposite lacrime artificiali più volte al giorno, eventualmente integrate da un gel oculare nelle ore notturne.
  2. Opacizzazione della capsula del cristallino – Passati alcuni mesi dall’intervento felicemente riuscito, alcuni notano un nuovo peggioramento della vista. Ciò non è dovuto ad alterazioni a carico della lente intraoculare di recente impianto, bensì a una reazione della capsula del cristallino, che talvolta si opacizza in risposta alla lente intraoculare. La soluzione consiste in un piccolo intervento laser eseguibile direttamente durante la visita di controllo. Il trattamento in questione, che permette di tornare a vederci, è la capsulotomia YAG laser: consiste nel rimuovere la porzione opacizzata della capsula del cristallino mediante YAG laser, con conseguente ripristino della piena acuità visiva. È un trattamento risolutivo, dopo il quale non c’è possibilità di recidiva: la capsula del cristallino non potrà più opacizzarsi.
  3. Senso di abbagliamento in caso di esposizione a fonti di luce artificiale – Fenomeno ottico dovuto alla mutata deviazione dei raggi luminosi sulla lente multifocale. È questo un tipo di lente che garantisce una buona acuità visiva da vicino, a media distanza e da lontano, pur richiedendo un certo periodo di adattamento al nuovo modo di orientare lo sguardo; al nuovo modo di percepire le immagini si adatterà gradualmente anche il cervello, elaborando gli stimoli visivi nell’area deputata. Questo genere di fenomeni ottici indesiderati svanisce nell’arco di alcuni mesi. Nel caso delle lenti multifocali, i tempi di adattamento alla nuova funzionalità visiva si accorciano eseguendo l’intervento simultaneamente su entrambi gli occhi – un altro dei motivi per cui alla maggior parte dei pazienti consigliamo di farsi operare a tutti e due.
  4. Corpi mobili vitreali – Ombre o filamenti fluttuanti nel campo visivo che si formano per effetto di alterazioni del corpo vitreo. Si tratta di minute opacità che impediscono il passaggio dei raggi luminosi, da noi percepite come piccole ombre che si muovono nel campo visivo – non a caso sono dette comunemente “mosche volanti”. Si notano di più guardando delle superfici chiare. In alcuni casi, simili opacità possono diventare fastidiose in seguito al repentino miglioramento della vista reso possibile dalla chirurgia refrattiva intraoculare. Per molti si tratta di un disturbo passeggero, che con il tempo non si nota più. Se però dovesse rivelarsi più pronunciato possiamo intervenire nel postoperatorio con un trattamento detto vitreolisi laser, una procedura ambulatoriale che consente di rimuovere i corpi mobili vitreali.
  5. Fastidioso abbassamento della palpebra – Le palpebre, di per sé, non sono direttamente correlate alla chirurgia refrattiva intraoculare. Ciò che avviene in molti casi, più che altro, è che solo dopo l’operazione, una volta riacquisita una buona qualità visiva per vicino, ci si accorge guardandosi allo specchio di quanto le proprie palpebre siano cadenti. Il problema viene risolto con la cosiddetta blefaroplastica, un intervento in cui andiamo ad asportare parte della cute palpebrale in eccesso dalla superficie esterna della palpebra, garantendo così agli occhi non sono una migliore qualità visiva, ma anche un aspetto più giovane.