L’intervento di cataratta è oggi qualcosa di del tutto abituale. Ma per ogni persona che lo affronta, rappresenta un’esperienza profondamente personale, un intervento su quell’occhio con cui percepiamo il mondo. Ogni giorno incontro pazienti che, prima dell’operazione, hanno molte domande, non sanno bene cosa aspettarsi e, quasi sempre, provano anche un po’ di paura. Mi chiedono se farà male, quanto presto torneranno a vedere nitidamente, se il mondo dopo l’intervento sarà davvero diverso. In quei momenti mi ricordo sempre che la vista è il dono più prezioso che abbiamo.
Quando il paziente lascia la sala operatoria, la vista è inizialmente offuscata. La luce è intensa, l’occhio lacrima, a volte brucia un po’. È del tutto normale. Durante l’intervento l’occhio è esposto a una forte luce del microscopio operatorio, la pupilla è dilatata, i tessuti sensibili. Per questo consiglio sempre: dopo l’intervento andate subito a casa, riposatevi, lasciate che il corpo si calmi. In poche ore la vista di solito comincia a schiarirsi e la maggior parte dei pazienti torna il giorno dopo al controllo con un sorriso negli occhi: «Vedo!»
I colori sono più vivi, la luce più morbida, e il mondo improvvisamente di nuovo pieno di dettagli. Molti ridono e dicono che a casa si accorgono di quanto polvere ci sia davvero. In quel momento so che il processo di guarigione è iniziato nel modo giusto.
I primi giorni - pazienza e colliri
Il recupero dopo l’intervento di cataratta non è doloroso, ma richiede pazienza. Nei primi giorni possono comparire lacrimazione, sensazione di sabbia nell’occhio o un leggero bruciore. Non è un segno di complicazione, ma parte del normale processo di guarigione.
I colliri prescritti sono fondamentali. È vero, a volte bruciano un po’, ma sono indispensabili: prevengono l’infiammazione e aiutano l’occhio a guarire bene. L’errore più comune dei pazienti è strofinarsi o toccarsi l’occhio. Capisco che la tentazione sia forte quando prude o brucia, ma in questa fase è essenziale non toccare l’occhio operato e non lavarlo. È il modo migliore per evitare infezioni e garantire una guarigione corretta.
Quando la vista cambia di giorno in giorno
Nelle prime settimane dopo l’intervento la vista può essere un po’ instabile. Un giorno è più nitida, il giorno dopo un po’ offuscata, e questo è del tutto normale. L’occhio si sta ancora adattando, il film lacrimale si ristabilisce, la superficie può risultare secca. La secchezza è infatti la causa più frequente di lieve fastidio o visione sfocata.
Per questo raccomando sempre ai pazienti di usare regolarmente lacrime artificiali senza conservanti. Queste piccole gocce fanno una grande differenza: alleviano la secchezza, migliorano il comfort e favoriscono una stabilizzazione più rapida della vista.
Se però compaiono dolore improvviso, arrossamento o un peggioramento repentino della vista, è importante recarsi subito al controllo. Nella maggior parte dei casi si tratta solo di una fase temporanea che si risolve completamente in poche settimane.
Dopo un mese - un nuovo sguardo sul mondo
Dopo circa tre settimane si conclude la terapia con i colliri, l’occhio si calma e la vista si stabilizza. A quel punto molti pazienti iniziano a pensare a nuovi occhiali, perché quelli vecchi raramente vanno ancora bene. Ma spesso scoprono di non averne più bisogno, almeno per la distanza.
Chi sceglie l’intervento di cataratta con una lente Premium, dopo qualche settimana mi racconta con un sorriso che non ha più bisogno di occhiali neppure per leggere. Vede nitidamente a tutte le distanze e mi dice quanto sia bello poter di nuovo leggere un libro, guardare il telefono o un disegno del nipote senza dover cercare gli occhiali.
E quando qualcuno esclama: «I colori sono così vivi, come se qualcuno li avesse ridipinti!», per me è sempre la più bella ricompensa.
Tranquillità, fiducia e la ricompensa della pazienza
Il recupero dopo l’intervento di cataratta procede nella maggior parte dei casi serenamente, purché ci si fidi del proprio corpo e si seguano le indicazioni. L’occhio ha bisogno del suo tempo per ritrovare l’equilibrio, quindi non bisogna forzare nulla. Anche se per alcuni giorni la luce sembra troppo intensa o la vista un po’ sfocata, tutto passa.
Quando dopo qualche settimana il mondo torna finalmente limpido e i pazienti osservano di nuovo con entusiasmo i colori dell’autunno, i volti dei loro cari, il cielo sopra la città, tutti concordiamo: ne è valsa davvero la pena.
